Folle oceaniche di persone di ogni età, nazionalità e ceto sociale, insieme per condividere la loro passione e divertirsi sulle note dei loro artisti preferiti; cittadine semisconosciute che diventano improvvisamente famose in tutto il mondo attraversando generazione e generazioni per trasformarsi in veri e propri miti; eventi leggendari con i migliori musicisti di sempre che si alternano sul palco sfoggiando non solo le loro immense qualità musicali, ma anche capigliature fantasiose, abbigliamenti quantomeno estrosi, atteggiamenti da divinità, ma più di tutto la voglia di comunicare alla gente la loro arte e di entrare in risonanza con la comunità che ha gremito lo stadio, il palazzetto o la piazza.
I festival e noi: una storia
Questo e molto altro sono i festival dedicati alla musica, alcuni dei quali diventati ormai eventi di portata storica, tanto da fare esclamare ai più fortunati tra noi “io c’ero!”. I nostri genitori sono stati tra coloro che hanno potuto vivere in diretta lo svolgersi di avvenimenti senza precedenti come il celebre festival di Woodstock o quello tenuto sull’Isola di Wight, ancora oggi tra i più raccontati, descritti, ascoltati e chiacchierati.
La fioritura di questo tipo di iniziative risale alla seconda metà del XX secolo ed è strettamente connessa ai movimenti di protesta giovanile, studentesca e politica del ‘68, anno diventato così celebre da essere ormai considerato uno spartiacque nella storia della società, occidentale e non.
Stufi della rigidità del passato, stanchi della finta morale delle vecchie generazioni, milioni di giovani di tutto il mondo si organizzarono in movimenti di protesta che scossero ogni angolo del globo con le loro richieste di pace, istruzione, parità dei sessi, libertà e garanzie per un futuro più equo.
Tra loro si alzarono alcune voci più potenti e dotate di un senso di sintesi più efficace: i menestrelli del rock, soprattutto americani e inglesi. Bob Dylan, Jimi Hendrix, i Doors, i Led Zeppelin, sono solo un esempio degli artisti che in quegli anni trasformarono la musica in una vera e propria arma di protesta.
Forse molti di noi sono convinti che i festival siano nati nel mondo anglosassone. Qualcuno dirà sicuramente che Woodstock è stato il primo esempio di grande evento dedicato al ballo, alla musica, all’alcol e al divertimento giovanile (ma c’erano anche gli adulti). In realtà bisogna fare tanti passi indietro, andare lontano lontano nel tempo, superare le nebbie del passato sino ad arrivare all’antica Grecia.
Non c’è da stupirsi, molto di quello che abbiamo oggi a livello culturale è figlio della sapienza e della straordinaria inventiva del mondo greco: già a quel tempo le grandi manifestazioni sportive venivano accompagnate da esibizioni musicali dove si ballava e si festeggiava tutti insieme. Non sappiamo se anche i greci dell’epoca avessero le loro star preferite, ma sicuramente c’è da immaginare che sapessero come e quanto divertirsi a suon di danze e idromele.