La storia dei festival musicali moderni copre tutto il XX secolo e prosegue fino ai giorni nostri, evolvendosi di pari passo a tutto il resto. Ci sono alcune date indelebili che hanno segnato l’esperienza di più generazioni e hanno permesso a questi eventi di trasformarsi in straordinarie occasioni di aggregazione, di protesta sociale e politica.
1959
Tutto ebbe inizio nel 1959 con il Newport Folk Festival, il primo grande evento all’aperto dedicato alla musica folk e agli artisti del momento. Organizzato negli Stati Uniti da George Wein e ispirato alle manifestazioni di musica classica, mostrò al mondo intero cosa poteva offrire la nuova scena musicale attraverso le parole e le canzoni di un giovane Bob Dylan.
1961
Sull’altra sponda dell’Atlantico, in Gran Bretagna, l’edizione del festival di Richmond del 1961 segna un cambiamento epocale: l’evento, da sempre dedicato al jazz, si sposta verso la musica più contemporanea, aprendo al blues, al rock e al progressive.
1970
Dopo l’incredibile esperienza di Woodstock, il movimento hippie giunge in Inghilterra nella piccola isola di Wight, dove Jimi Hendrix si esibirà per l’ultima volta in patria. Dopo sole 3 settimane dall’evento, il celebre chitarrista inglese troverà la morte diventando una leggenda.
1980
Fango e pioggia per il Monsters of Rock, un festival passato alla storia per le esibizioni di Judas Priest e AC/DC.
1984
Siamo ancora in Inghilterra, questa volta al festival di Glastonbury; la scena musicale mondiale è stata già stravolta dal punk, ma è in arrivo un nuovo movimento underground, quello della new wave. Celebre in questa occasione è l’esibizione degli Smiths guidati da Morrissey.